venerdì 30 maggio 2008
18.30
Studiare fino allo stremo e sentirsi di soppiatto "no ma vedi che i moti del '48 li chiede" e incazzarsi come una faina ed andare oggi interrogata, con l'aria spavalda, "eh mi scusi non è che me la concede mezz'oretta?" e veder la sua aria di sfida in un "maccerto, prego, accomodati". E poi passa un'ora, io tentenno perchè non so che cazzo di paesi hanno gli austriaci in Italia illo tempore e lui che si gonfia come un rospo che ha un orgasmo; io che penso a "positive tension" dei bloc party e gli dico "che lei non li ascolta? ma noooo" e un "ma cu sunnu" di risposta soffocato da una ridacchiata, sapendo di stare assumendo una faccia mista tra imbarazzo e voglia di chiudere la "chiacchierata", che manco tu c'hai più voglia, compare (ooooooonesto! cit. luisa)! e contare i minuti che sgocciolano all'ultima versione di greco del trimestre, quella che stabilirà se mi rimandano a luglio o se posso passarmi un'estate senza incazzature e/o coniugazioni che non saprò mai fare e poi boh, non è che mi faccia sentire così tanto una fallita non sapere l'aoristo di, chessò, γĺγνομαι (che poi è l'unico che so insieme a qualcun altro). boh. la paura imperversa e mancano venti minuti. io fra dieci esco di casa e andrò. eggià. con le mie scarpette marroni. eggià. paura. paura. paura. paura.
domenica 18 maggio 2008
When routine bites hard.
and ambitions are low
and the resentment rides high
but emotions wont grow
and were changing our ways
taking different roads
Then love, love will tear us apart again
Why is the bedroom so cold
turned away on your side?
Is my timing that flawed
our respect run so dry?
Yet theres still this appeal
that weve kept through our lives
love, love will tear us apart again
Do you cry out in your sleep
all my failings expose?
Get a taste in my mouth
as desperation takes hold
is it something so good
just cant function no more?
When love, love will tear us apart again
god bless you
and the resentment rides high
but emotions wont grow
and were changing our ways
taking different roads
Then love, love will tear us apart again
Why is the bedroom so cold
turned away on your side?
Is my timing that flawed
our respect run so dry?
Yet theres still this appeal
that weve kept through our lives
love, love will tear us apart again
Do you cry out in your sleep
all my failings expose?
Get a taste in my mouth
as desperation takes hold
is it something so good
just cant function no more?
When love, love will tear us apart again
god bless you
venerdì 16 maggio 2008
Le fableux destine.
Il 3 settembre 1973, alle 18, 28 minuti e 32 secondi, una mosca della famiglia dei Calliphoridi, capace di 14.670 battiti d'ali al minuto, plana su rue Saint-Vincent, a Montmartre. Nello stesso momento, in un ristorante all'aperto a due passi dal Moulin de la Galette, il vento si insinua magicamente sotto una tovaglia facendo ballare i bicchieri senza che nessuno se ne accorga. In quell'istante, al quinto piano del 28 dell'Avenue Trudaine, IX Arrondissement, Eugène Koler, di ritorno dal funerale del suo migliore amico, Emile Maginot, ne cancella il nome dalla sua rubrica. Sempre nello stesso momento, uno spermatozoo con il cromosoma X del signor Raphaël Poulain, si stacca dal plotone per raggiungere un ovulo della signora Poulain, nata Amandine Fouet. Nove mesi più tardi, nasce Amélie Poulain.
Il padre di Amélie, ex-medico militare, lavora presso la Stazione termale di Enghien-les-Bains. A Raphaël Poulain non piace: fare pipì accanto a qualcuno; sorprendere uno sguardo di disprezzo sui suoi sandali; uscire dall'acqua e sentirsi il costume appiccicato addosso. A Raphaël Poulain piace: strappare enormi pezzi di carta da parati; mettere in fila le sue scarpe e lucidarle con cura; svuotare la scatola degli attrezzi, pulirla bene, e riporre tutto, alla fine. La madre di Amélie, Amandine Fouet, maestra originaria di Gueugnon, è sempre stata una persona instabile e nervosa. Ad Amandine Poulain non piace: avere le dita lessate quando fa il bagno; essere - da qualcuno che non le va - sfiorata con la mano; avere il segno del cuscino stampato sulla guancia la mattina. Ad Amandine Poulain piace: il costume dei pattinatori artistici in tv; far brillare il parquet con le pattine; svuotare la borsetta, pulirla bene, e riporre tutto, alla fine.
Amélie ha 6 anni. Come tutte le bambine, vorrebbe che suo padre l'abbracciasse ogni tanto. Ma lui ha un contatto fisico con lei solo durante il controllo medico mensile. La piccola, sconvolta da tanta intimità eccezionale, non riesce a contenere il batticuore. Perciò, il padre la crede affetta da un'anomalia cardiaca. A causa di questa malattia fittizia la piccina non va a scuola, è sua madre che le fa da maestra.
Senza contatto con gli altri bambini, sballottata tra lo stato febbrile della madre e la glacialità di suo padre, Amelie si rifugia in un mondo da lei inventato: in questo mondo i dischi di vinile sono preparati come delle crêpes, e la moglie del vicino, in coma da mesi, in realtà ha deciso di esaurire in una volta tutte le sue ore di sonno.
Il solo amico di Améliesi chiama il Capodoglio.
Ma l'ambiente familiare ha reso il pesciolino nevrastenico e incline al suicidio. I tentativi suicidi di Capodoglio non fanno che aumentare lo stress materno. Si impone una decisione!
Per consolare Amelie, la madre le regala una Kodak Instamatic d'occasione. Un vicino approfitta dell'ingenuità di Amelie per farle credere che il suo apparecchio è difettoso, fa provocare gli incidenti.
Avendo scattato foto tutto il pomeriggio, la sera la assale un atroce dubbio. Sprofonda davanti alla TV, sopraffatta dalla responsabilitàdi un gigantesco incendio, due deragliamentie un disastro aereo.
Qualche giorno dopo capisce che il vicino l'ha presa in giro e decide di vendicarsi.
E poi, un giorno, il dramma.
Come ogni anno, Amandine Fouet porta sua figlia ad accendere un cero a Notredame perché il cielo le invii un fratellino. La risposta divina si manifesta3 minuti dopo.
Ahimè, dal cielo non piomba un neonato, ma una turista del Québec decisa a farla finita con la vita.
Amandine Poulain, nata Fouet, muore sul colpo.
Dopo la morte di sua madre, Amélie si ritrova tu per tu con suo padre. Costui, già poco comunicativo, si rinchiude ancora di più in se stesso.
Si lancia nella costruzione maniacale di un mausoleo in miniatura, per raccogliere le ceneri di sua moglie. Passano i giorni,i mesi, poi gli anni.
Il mondo esterno appare così morto che Amélie preferisce sognare una sua vita, in attesa di avere l'età per andarsene.
5 anni più tardi, Amelie è cameriera in un bar-ristorante di Montmartre, "Les Deux Moulins".
È il 29 agosto. Tra 48 ore, il destino diAmélie si ribalterà.
Il padre di Amélie, ex-medico militare, lavora presso la Stazione termale di Enghien-les-Bains. A Raphaël Poulain non piace: fare pipì accanto a qualcuno; sorprendere uno sguardo di disprezzo sui suoi sandali; uscire dall'acqua e sentirsi il costume appiccicato addosso. A Raphaël Poulain piace: strappare enormi pezzi di carta da parati; mettere in fila le sue scarpe e lucidarle con cura; svuotare la scatola degli attrezzi, pulirla bene, e riporre tutto, alla fine. La madre di Amélie, Amandine Fouet, maestra originaria di Gueugnon, è sempre stata una persona instabile e nervosa. Ad Amandine Poulain non piace: avere le dita lessate quando fa il bagno; essere - da qualcuno che non le va - sfiorata con la mano; avere il segno del cuscino stampato sulla guancia la mattina. Ad Amandine Poulain piace: il costume dei pattinatori artistici in tv; far brillare il parquet con le pattine; svuotare la borsetta, pulirla bene, e riporre tutto, alla fine.
Amélie ha 6 anni. Come tutte le bambine, vorrebbe che suo padre l'abbracciasse ogni tanto. Ma lui ha un contatto fisico con lei solo durante il controllo medico mensile. La piccola, sconvolta da tanta intimità eccezionale, non riesce a contenere il batticuore. Perciò, il padre la crede affetta da un'anomalia cardiaca. A causa di questa malattia fittizia la piccina non va a scuola, è sua madre che le fa da maestra.
Senza contatto con gli altri bambini, sballottata tra lo stato febbrile della madre e la glacialità di suo padre, Amelie si rifugia in un mondo da lei inventato: in questo mondo i dischi di vinile sono preparati come delle crêpes, e la moglie del vicino, in coma da mesi, in realtà ha deciso di esaurire in una volta tutte le sue ore di sonno.
Il solo amico di Améliesi chiama il Capodoglio.
Ma l'ambiente familiare ha reso il pesciolino nevrastenico e incline al suicidio. I tentativi suicidi di Capodoglio non fanno che aumentare lo stress materno. Si impone una decisione!
Per consolare Amelie, la madre le regala una Kodak Instamatic d'occasione. Un vicino approfitta dell'ingenuità di Amelie per farle credere che il suo apparecchio è difettoso, fa provocare gli incidenti.
Avendo scattato foto tutto il pomeriggio, la sera la assale un atroce dubbio. Sprofonda davanti alla TV, sopraffatta dalla responsabilitàdi un gigantesco incendio, due deragliamentie un disastro aereo.
Qualche giorno dopo capisce che il vicino l'ha presa in giro e decide di vendicarsi.
E poi, un giorno, il dramma.
Come ogni anno, Amandine Fouet porta sua figlia ad accendere un cero a Notredame perché il cielo le invii un fratellino. La risposta divina si manifesta3 minuti dopo.
Ahimè, dal cielo non piomba un neonato, ma una turista del Québec decisa a farla finita con la vita.
Amandine Poulain, nata Fouet, muore sul colpo.
Dopo la morte di sua madre, Amélie si ritrova tu per tu con suo padre. Costui, già poco comunicativo, si rinchiude ancora di più in se stesso.
Si lancia nella costruzione maniacale di un mausoleo in miniatura, per raccogliere le ceneri di sua moglie. Passano i giorni,i mesi, poi gli anni.
Il mondo esterno appare così morto che Amélie preferisce sognare una sua vita, in attesa di avere l'età per andarsene.
5 anni più tardi, Amelie è cameriera in un bar-ristorante di Montmartre, "Les Deux Moulins".
È il 29 agosto. Tra 48 ore, il destino diAmélie si ribalterà.
martedì 13 maggio 2008
Something
"I think it's dark and it looks like rain" you said, "and the wind is blowing like it's the end of the world" you said. "And it's so cold, it's like the cold if you were dead" and then you smiled for a second. "I think i'm old and i'm feeling pain" you said, "and it's all running out like it's the end of the world" you said. "And it's so cold, it's like the cold if you were dead" and then you smiled for a second. Sometimes you make me feel like i'm living at the edge of the world, like i'm living at the edge of the world. "It's just the way i smile" you said.
Mi attanaglia quanto basta, mi strazia quanto deve, quanto può su di me.
Fa il suo mestiere, mesta e crudele.
Mi gira intorno e poi colpisce.
Trancia la mia schiena e arriva al cuore.
Due, tre coltellate.
Poi scappa.
Mi lascia sanguinante, inerme, con un filo di fiato, quel che mi basta per spirare, adesso.
E poi muoio, io muoio sull'organo che si spegne sul la #.
Mi attanaglia quanto basta, mi strazia quanto deve, quanto può su di me.
Fa il suo mestiere, mesta e crudele.
Mi gira intorno e poi colpisce.
Trancia la mia schiena e arriva al cuore.
Due, tre coltellate.
Poi scappa.
Mi lascia sanguinante, inerme, con un filo di fiato, quel che mi basta per spirare, adesso.
E poi muoio, io muoio sull'organo che si spegne sul la #.
domenica 11 maggio 2008
Chissà com'è (cit.)
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